mercoledì 4 giugno 2014

Impressioni dal Verano


Cittadella abitata, ma silenziosa. Brumosa, austera, imponente. Valli e portici di tombe. I suoi abitanti tacciono. Pace. Pace ovunque. 






domenica 11 maggio 2014

martedì 6 maggio 2014

Plastico 2.0


Cercando di rendere il plastico meno "rozzetto" possibile, ho cercato di salvare il possibile, rielaborandolo.
Area: Tevere Cavo #3. Scala 1:500 





sabato 19 aprile 2014

Intervista al prof. Gianfranco Cardelli

Finalmente ho avuto l'occasione di incontrare il mio cliente: il prof. Gianfranco Cardelli, direttore tecnico della Federazione Italiana Pentathlon Moderno. Ora attuale tecnico della nazionale, il sig. Cardelli si è prestato ad incontrarmi e a rispondere ad alcune domande, dandomi una visione più completa riguardo questo sport ancora poco conosciuto nel nostro paese.



I: A quale età è possibile iniziare la disciplina del pentathlon? Quali sono i suoi sviluppi?
GC: Il pentathlon può essere approcciato già dai 6 anni, iniziando con le sole discipline di nuoto e corsa. Si arriva poi alla sezione "ragazzi", dove viene introdotto anche il tiro a segno. Superata questa categoria, si passa a quella degli "allievi", introducendo così anche la scherma. L'equitazione fa la sua comparsa solo all'ultimo step, alla categoria dei "junior/senior" . Purtroppo però non tutti riescono a raggiungere tutte le fasi.

I: E nella gara, invece, quale ordine seguono queste discipline?
GC: Si inizia con la scherma, con 36 allievi e circa 7-8 pedane di combattimento. Si passa poi alla gara di nuoto (200m) , finita questa si comincia con l'equitazione: 15 salti con gabbia e doppia gabbia (altezza  massima degli ostacoli: 120cm) . Finita queste tre discipline si calcolano dei punteggi, dunque una classifica, e per la corsa si partirà ad handicap a seconda dei risultati ottenuti. La prova della corsa è combinata (per questo detta "combined") con quella del tiro a segno.

I: Sembra uno sport molto interessante, versatile e completo, come mai non ha avuto molto piede qui in Italia?
GC: Per lo stesso motivo da lei citato, per la sua completezza. Infatti il Pentathlon richiede molte caratteristiche fisiche e molto diverse tra loro, basti pensare che unisce degli sport come: scherma, equitazione, e nuoto. La sua completezza coincide con la sua difficoltà, per questo non tutti gli allievi che iniziano il percorso poi lo portano a termine. Nonostante ciò la sua posizione nelle Olimpiadi resta sempre dignitosa, seconda solo ai paesi dell'Europa dell'Est che spesso ne fanno sport nazionale (in quanto disciplina prettamente militare, è in quei paesi molto praticata).

I: Venendo a noi, lei un edificio dedicato al Pentathlon, come lo immagina?
GC: Non ho un'idea ben precisa ,quello che però vorrei, è che fosse tutto ben collegato, che ogni disciplina non venisse distaccata dall'altra e che ci sia un continuo tra loro, soprattutto per lo svolgimento di un'eventuale gara (che si svolge in una sola giornata). Una sorta di unico stadio che raccolga al suo interno l'essenza del pentagono.

I: Esistono centri di questo tipo qui in Italia? Se sì, dove?
GC: Un centro dedicato alla preparazione sportiva del Pentathlon esiste, e si trova a Montelibretti, non troppo distante da Roma. Presto ne verrà costruito anche uno a Pesaro. Purtroppo però, di stadi dedicati a questa disciplina ancora non ne esistono.